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Sono nato nel 1970 a Lugano. Sono sposato con Luisa dal 2002 e papà di due bimbi. Sofia Alice è nata nel 2004, Edoardo Niccolò nel 2007. Sono di formazione Economista Aziendale e mi occupo di organizzazione in banca.

giovedì 2 dicembre 2010

Una notte in aeroporto

Non mi era mi capitato prima d'ora, l' avevo sempre visto solo alla tv. O al cinema, in quel film con Tom Hanks. Eppure stanotte dormo in aeroporto.... Partenza da Lussemburgo prevista alle 18.45, arrivo a Zurigo si pensa alle 19.50, volo successivo per lugano alle 20.50 con arrivo a casa alle 21.45. Situazione... alle 16 so che il volo Zh-Lugano e' annullato causa neve. Alle 18.15 annunciano a Lussemburgo il ritardo del volo per Zurigo... Va be', penso, arrivo a Zurigo, mi faccio dare il biglietto del treno, al massimo un'auto a noleggio e arrivo a casa al massimo alle 01.00.....
sbagliato....scendo dall'aereo e mi dicono di andare al transfer desk... arrivo e c'e' una colonna di forse 200 persone con il mio stesso problema. Gli sportelli aperti sono due...avanzamento della colonna: una persona ogni 15 minuti circa... Sono rovinato, penso... Vedo sfumare la possibilita' treno... (l'ultimo e' sembra alle 21.45), la possibilita' auto a noleggio appare difficile quando sento dire che viene data con riluttanza e in piu' solo se il biglietto e' di Business Class.. Alle 23, dopo due ore di colonna, mi trovo circa a metà del percorso traa l' ultimo della fila e lo sportello dove c'e' una povera signora stanchissima che sta cercando di servire una folla inferocita di persone....

Va be', dov'eravamo rimasti ? Sì, alle 23 c'era la folla inferocita di persone... Cominciano a distribuire qualche panino e dell'acqua minerale. Riesco a prendere un panino, che sarà la mia unica cena, e una bottiglietta di acqua minerale, che sarà il mio unico beveraggio.. "Fantastico", penso, "mi sa che qui l'unica soluzione sarà farsi dare una stanza d'albergo e tornare domattina con il primo aereo per Lugano o, a limite, con un treno come alternativa... "
Dopo poco tempo, e dopo aver avvisato l'ufficio, aver parlato una paio di volte con Luisa, dicendo che avrei passato la notte in un comodo hotel senza però probabilmente poter disporre del mio bagaglio (chissà su quale tapis roulant di gomma riposante), arriva la notizia che infrange i miei sogni di comodi letti.... L'annuncio è che a Zurigo non ci sono più posti letto e che bisognerà dormire in aeroporto: verrano distribuiti sacchi a pelo e materassi e ognuno si arrangerà come potrà. Mi sento veramente molto Tom Hanks, anche perchè, a parte un po' di neve qui a Zurigo, non è in corso nessuna guerra civile o catastrofe naturale: non siamo in stato di emergenza e i voli ritardati o cancellati, oltre al mio, sono forse 6 o 7. Va be', piano piano l'aeroporto si svuota, chiude, la gente va a casa. Più o meno verso mezzanotte arriva finalmente il mio turno: biglietto sostitutivo con il volo successivo delle 09.00 verso Lugano e l'operatrice del "transfer desk" che gentile e fiduciosa mi dice di recarmi al banco informazioni "genau sofort nach links" (esattamente subito a sinistra). Va be', mi dice anche di prendermi un panino e dell'acqua (yahoo¨!!! mi dico, un'altro !). Purtroppo appena cerco di affondare la mano nel carrello dei panini un'altra gentilissima operatrice della organizzatissima compagnia area nazionale svizzera "swiss" mi dice che sono finiti. Colmo di speme cerco di recarmi al fantomatico banco informazioni per avere il mio materasso e sacco a pelo. "Qualcosa da raccontare", penso, "mi sembra di essere tornato a militare". Ho pure stretto una specie di amichevole solidarietà con un canuto signore che doveva andare a Brema e che si è ritrovato a perdere il suo aeroplano per venti minuti. Non so nemmeno come si chiama, ma non fa niente. Non perdo l'occasione per esercitare il mio mal allenato tedesco. Mi incammino verso il fantomatico banco informazioni, che però sembra essere introvabile, non c'è. Arrivo piano piano nella hall principale, dove vedo un paio di fortunati che sono già adagiati nel loro sacco a pelo e quindi mi immagino che effettivamente ci siano. Però di inservienti, impiegati di Swiss non ne vedo.... Interpello una signora che mi dice che non sa nemmeno lei come miracolosamente sia riuscita a trovare quell'improvvisato giaciglio.. e pertanto ritorno improvvisamente alla realtà: dovrò trovarmi una sedia o al limite dormire per terra: cammino in avanti e alla fine ritrovo il canuto di Brema e con lui troviamo ospitalità su quattro sedie a uovo di pelle, due a testa, che usiamo per distenderci. Mi offre un Mars, ne aveva due come razione d'emergenza. Accetto volentieri. Vado in bagno raccomandandogli di tenermi occupata la sedia; mi dice che "lotterà" per tenerla.
Torno, sono seduto davanti all'unica Smoking Lounge della Hall: e sti cazzi è pure chiusa per manutenzione. Non posso nemmeno fumarmi una sigaretta in un fantastico luogo chiuso odoroso e fumogeno. Mi collego ad Internet, 4.90 franchi per 24 ore: me li posso permettere. L'idea è quella di verificare gli orari dell'aereo e dei treni. Mi metto a scrivere, prima con il mio entusiasmante Smart phone. Poi mi ricordo che nella mia valigia ho il PC. Lo accendo, mi collego e mi metto a scrivere. In effetti ci metto molto meno: prima, con la tastiera "Swype" del mio Galaxy S ho impiegato mezz'oretta e una torsione cervicale per riuscire a scrivere i primi due post. L'ultimo lo sto scrivendo con il PC e va ovviamente molto meglio.
Mi accorgo di essere però poco propenso a dormire. Sono davanti alle vetrate dell'aeroporto: ho gli aerei parcheggiati davanti. Il bar e le luci sono tutte accese. Mancano gli impiegati, al bar. Tutto l'aeroporto è vivo. Gli operati puliscono, le TV sono accesse. Ho davanti a me un countdown della Omega per le prossime Olimpiadi. Una tv che trasmette le immagini di Roger Federer, un'altra sintonizzata su Eurosport. Davanti, la smoking lounge chiusa che mi fa venire voglia di fumare. Il negozio "Rolling Luggage", il neogzio "The Rack di Londra". Gente che dorme. Gente che arriva con i carrelli, i bagagli. Fantasmi. Gli ultimi rimasugli della colonna che davanti a me aveva 100 persone e dietro di me altrettante. Il canuto di Brema dorme. Assomiglia ad Helmut Kohl magro. Chissà quando arriverò a casa domani.
Michele, con me a Lussemburgo, e che ci resta fino a venerdì, mi aveva detto di restare. Avrei fatto bene a dargli retta ? Domani difficilmente arriverò in ufficio in orario (l'espressione è ironica ovviamente... ). Però alla fine, pur incazzato con la Swiss per quanto accaduto, quando mai capiterà di passare la notte all'interno dell'aeroporto ? Una storiella di Natale, da raccontare. Alla fine, quasi, quasi, pur fisicamente distrutto, con una costante e unta produzione sebacea, gli occhi gonfi, il mal di schiena, quasi quasi mi sto divertendo. Ciao a chi mi legge. Buona notte. A domani. Ora è ora di dormire, o almeno provarci.

martedì 28 settembre 2010

Dicotomia non dicotomia

Oggi è uno di quei giorni in cui mi guardo allo specchio, cercando di scrutare l'inosservabile. Mi guardo negli occhi e vedo la mia immagine riflessa nella pupilla e non so più se continuare a guardare la mia immagine oppure se cercare di guardarmi diritto negli occhi. Guardarmi l'anima. Ma non riesco, non mi metto a fuoco, in paradosso con la mia stessa coscienza.


Intanto il tempo passa, esplode. Visto che non riesco a fissare i miei occhi mi fisso sulla figura intera, cercando di vedere chi mi trovo di fronte. E allora, lì, solo davanti a me, ogni tanto mi sembra di vedere una persona diversa, un altro. Mi cerco di immaginare che vita abbia, se sia una persona simpatica, altruista, generosa, oppure cattiva, egoista, superba. Ma sono io o non sono io ? Il mio Io e il mio Io allo specchio sono due persone diverse e sono la stessa persona allo stesso tempo. Paradosso di dicotomia/non dicotomia.

venerdì 19 dicembre 2008

Lugano, 19 dicembre 2008 ore 07h45


Una foto scattata al volo

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